In un mondo sempre più incattivito da guerre e violenze, sordo alle richieste di pace e di solidarietà che prorompono da papa Francesco e da più parti della società civile in più aree del pianeta, chi meglio del famigerato tiranno Ezzelino da Romano, nel Medioevo incarnazione del male, e di un frate Antonio, affaticato dalla malattia ma tenace nello spirito, che lo affronta, potevano rappresentare il tema del Giugno Antoniano 2024?
In continuità iconografica con lo scorso anno, e al tempo stesso calata nell’attualità, l’immagine scelta per la manifestazione antoniana giunta alla sua 18° edizione è ancora un affresco di Pietro Annigoni custodito nella Cappella delle Benedizioni al Santo, sulla parete di destra: S. Antonio affronta il tiranno Ezzelino da Romano (1982).
Il Giugno Antoniano 2024: pace e solidarietà in un mondo incattivito da guerre e violenze
Il volto di Antonio comunica il sentimento di pietà per quell’uomo crudele, non consapevole dei suoi errori, prigioniero della sua malvagità; quello di Ezzelino l’incredulità per la temerarietà di quel frate, dietro al quale si intravedono i padovani tradotti in catene. In alto un simbolo antoniano, Gesù bambino con i gigli, ovvero la Parola incarnata, l’umanità della predicazione della parola di Dio di fronte all’arroganza e alla sordità del tiranno.
«Il Giugno Antoniano di quest’anno 2024 propone come immagine guida questo affresco di Annigoni in cui è raffigurato Sant’Antonio dinanzi al tiranno Ezzelino, una scena che esprime il tema di questa edizione della fortunata manifestazione giunta al 18 esimo anno: Antonio uomo di pace che parla ai potenti in favore dei poveri, dei deboli, dei tanti indifesi – dichiara padre Antonio Ramina, Rettore della Basilica del Santo – Nel programma degli eventi antoniani, molti saranno i momenti culturali che porteranno a riflettere su molteplici forme di violenza: contro le donne, la violenza nelle guerre, le vessazioni nei confronti di tante forme di povertà contro cui combattere proprio grazie all’impegno e all’esempio di Sant’Antonio»
La Festa di S. Antonio permette di ritrovare i riferimenti veri
«La festa di Sant’Antonio è quella di un Santo speciale – conclude Fabio Dattilo, Presidente Capo della Veneranda Arca di S. Antonio – Permette ad ognuno di noi di fare un bilancio di un anno di vita alla luce di quello che lui ci ha insegnato. È come un tornare a casa, e, dopo le vicissitudini che ciascuno di noi ha affrontato, trovare i riferimenti veri»
Il significato di questo episodio è il fil rouge 2024 della rassegna che guarda all’attualità dei nostri giorni: “Antonio difensore dei più deboli”, siano essi vittime del terrorismo o di guerre (112 conflitti nel mondo, secondo Italia in dati, alcuni attivi da molto tempo, come nel Medio Oriente tra Israele e Palestina, in Myanmar o in Kashmir; altri più recenti, come in Mozambico o tra Russia e Ucraina); donne maltrattate, violate o uccise dagli uomini che dicevano di amarle, persone disabili a cui dare opportunità e dignità, persone alla ricerca di giustizia e capaci di perdono, o che si “rialzano” dopo una caduta esistenziale.
Il programma completo degli eventi è disponibile sul sito https://www.santantonio.org