Presentate lunedì 11 aprile le linee programmatiche che ispireranno il mandato 2022-2027 del nuovo Collegio di Presidenza della Veneranda Arca di S. Antonio.
Dialogo, collegialità, cooperazione, servizio e inclusività per rafforzare ulteriormente i legami della città di Padova con la Basilica del Santo e con i tesori di arte, cultura e spiritualità che essa custodisce in nome di Sant’Antonio. Saranno questi i princìpi che faranno da guida all’operato del nuovo Collegio di Presidenza della Veneranda Arca di S. Antonio, l’ente che dal 1396 amministra, tutela e valorizza il patrimonio architettonico, storico e culturale del complesso antoniano.
Linee programmatiche che sono state presentate oggi, lunedì 11 aprile, in occasione del primo incontro con la stampa del nuovo Collegio, che sarà chiamato a volgere il proprio mandato nel quinquennio 2022-2027. Presieduto dal Presidente Capo Fabio Dattilo, esso è composto da Gianni Berno, Stefania Moschetti, Cristina Sartori e Fabio Tronchetti, di nomina comunale, Giovanna Valenzano, di nomina pontificia, e da Padre Antonio Ramina, Rettore della Pontificia Basilica di Sant’Antonio.
«La Basilica e le realtà antoniane che ruotano attorno alla figura del Santo costituiscono un mondo complesso e ricco di iniziative – dichiara Padre Antonio Ramina, Rettore della Basilica del Santo -. Di fronte a tale complessità e ricchezza si capisce sempre di più quanto siano importanti competenze diversificate, dialogo e collaborazione, spirito di iniziativa. Questo sia ai fini di una adeguata accoglienza dei pellegrini che fanno visita alla Basilica, sia per custodire con senso di responsabilità la ricchezza artistica e spirituale del complesso antoniano. La “squadra” che forma il collegio della Veneranda Arca mi pare si sia avviata proprio secondo questa prospettiva di dialogo e di senso di responsabilità, a esprimere la cura verso un bene che appartiene a tutto il mondo e la valorizzazione di un tesoro di spiritualità che richiede creatività e dedizione».
Sull’importanza della fattiva collaborazione tra la città, la Basilica del Santo e tutti gli enti che a vari livelli operano intorno ad essa insiste anche il Presidente Capo Fabio Dattilo: «Desidero fare mia la frase “Padova è la città del Santo e il Santo unisce la città” perché ritengo che rappresenti al meglio l’intento del nuovo Collegio di Presidenza per i prossimi cinque anni. Ci si pone dinanzi il compito impegnativo di amministrare questo patrimonio architettonico colmo di arte, cultura e spiritualità. Questo sarà possibile solo costruendo una squadra di lavoro che coinvolga tutti gli attori che, nel rispetto dei loro ruoli e specificità, sono coinvolti nella vita e nella gestione della Basilica, in primis la Comunità dei frati che in essa vive e la Santa Sede, rappresentata dalla Delegazione Pontificia.»
Fondamentale sarà il coinvolgimento delle diverse realtà culturali che operano nella quotidianità della Basilica. Sia quelle di diretta competenza dell’Arca, come l’Archivio, sia quelle con cui l’Arca collabora, quali il Centro Studi Antoniani, il «Messaggero di s. Antonio», la Cappella Musicale del Santo, la Biblioteca e il Museo Antoniano.
«Sono certo – conclude Dattilo – che tutti insieme serviremo il complesso antoniano e Sant’ Antonio in modo efficiente e propositivo, gestendolo con la maggior competenza possibile e con la massima trasparenza, in apertura alla città. Padova, sono certo, risponderà con generosità e consapevolezza».
All’interno della missione istituzionale che la Veneranda Arca è chiamata ad assolvere, il nuovo Collegio di Presidenza si propone di rafforzare il ruolo dell’Ente consolidando la propria capacità progettuale per fornire supporto alle nuove necessità della Basilica. Con una buona e trasparente amministrazione si punta anche all’aumento della capacità di spesa, attraverso il potenziamento delle attività di fundraising rivolte sia a realtà istituzionali sia ai privati.
La realizzazione di iniziative culturali, supportate da attività di comunicazione su base locale e nazionale, saranno fondamentali nel progetto di valorizzazione del complesso Antoniano, con l’obiettivo di far conoscere, anche agli stessi padovani, la Basilica quale complesso ecclesiastico-museale, e la stessa Veneranda Arca come ente preposto alla sua conservazione.
Il Giugno Antoniano rappresenta un’occasione preziosa per un lavoro sinergico tra le realtà antoniane, la chiesa locale, il Comune di Padova e altre realtà istituzionali ed associative del territorio per conoscere sempre più la Basilica e il suo Santo.
«La Basilica del Santo è uno scrigno di opere d’arte straordinarie dal Medioevo al Novecento che hanno bisogno di cure costanti. – sottolinea la Prof.ssa Giovanna Valenzano – Lo scopo che ci poniamo è quello di arrivare, in costante dialogo e collaborazione con la Delegazione Pontificia, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso e l’Università degli Studi di Padova, ad una catalogazione completa delle opere presenti in modo da tenere monitorato tutto il patrimonio artistico ed intervenire, dopo un’attenta valutazione a programmare i restauri che si rendessero necessari, prima che essi diventino emergenziali.»
Tra i primi obiettivi del nuovo Collegio della Veneranda Arca vi è quello di portare a conclusione l’opera di riordinamento e catalogazione dell’Archivio della Veneranda Arca, progetto sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, in modo da renderlo interamente disponibile agli studiosi che ne facessero richiesta.
È inoltre allo studio una modalità di visita che riesca a conciliare le esigenze di culto della Basilica con l’accoglienza dei visitatori che accederanno al Santo per ammirarne le bellezze artistiche, in particolar modo anche quelle inserite nel ciclo delle pitture del Trecento a Padova ora Patrimonio dell’Unesco.
All’interno di questo progetto, il nuovo Collegio di Presidenza tiene in modo particolare che questo avvenga rafforzando ulteriormente la sicurezza di tutti coloro che accedono al santuario e l’inclusività. Questi preziosi e insostituibili documenti della Storia dell’Arte dovranno essere visitabili, in piena sicurezza, anche da tutti coloro che siano portatori di handicap, sia esso sensorio o motorio.
Per informazioni
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